L'oradibuco

Lavoratrici e lavoratori della scuola parlano di scuola. Su Radio Onda Rossa.

L'oradibuco

Puntata del 20 marzo 2018

Appuntamenti di lotta nella scuola

Nella puntata del 20 marzo 2018:

  • uno studente ci racconta del corteo lanciato per venerdì 23 marzo a piazza delle Gardenie, a Centocelle
  • Parliamo poi dello sciopero delle scuole primarie e dell’infanzia indetto da COBAS ed Anief, sempre per venerdì 23 marzo. L’appuntamento è alle 9.30 al MIUR.
  • premiata l’insegnante migliore del mondo: il “nobel della scuola” e la baracconata della multinazionale dell’istruzione privata di Dubai
  • sentiamo un compagno che ci racconta di un’iniziativa contro l’Alternanza Scuola Lavoro domani mercoledì 21 marzo alle 14.30 all’università di Tor Vergata nell’Aula 8 della facoltà di scienze MFN

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Puntata del 12 dicembre 2017:

Stati generali dello sfruttamento


Nella puntata del 12 dicembre 2017:

  • Il MIUR convoca per il 16 dicembre gli “Stati generali dell’alternanza“, un nebuloso incontro per fingere un dialogo sull’alternanza scuola-lavoro. A Roma e in tutta Italia gli studenti organizzano cortei contro l’alternanza scuola-lavoro.
  • Corrispondenze con studenti della rete ScuoleDiRoma, del Pasteur e del Kant.

Per problemi tecnici questa puntata è andata in onda per intero via internet, via radio solo la seconda parte. 

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Puntata del 20 dicembre 2016

Fedeli alla linea

Nella puntata del 20 dicembre 2016:

  • commenti alla nomina di Valeria Fedeli, dirigente CGIL, al Ministero di istruzione, università e ricerca e alla sua linea politica.
  • collegamento con una studentessa per parlare della manifestazione studentesca di oggi contro la repressione delle occupazioni.

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Puntata del 4 ottobre 2016

Studenti e docenti “plusdotati”? Arriva la formazione coatta delle e dei docenti

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Nella puntata del 4 ottobre 2016:

  • corrispondenza con una educatrice dei nidi di Roma Capitale, del Coordinamento contro la precarietà che fa il punto della situazione delle assunzioni dopo un lungo ciclo di lotte.
  • si parla poi del progetto di inserire nella legge di stabilità un capitolo di spesa per finanziare una “formazione d’eccellenza” per 500 studenti “plusdotati”.
  • si introduce il nuovo Piano di formazione per i/le docenti presentato dalla ministra Giannini: cosa si nasconde nelle 88 pagine.

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Puntanta n°131 (5 aprile 2016)

Manifestazione nazionale assistenti specialistici – Lotte a Parigi

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Nella puntata del 5 aprile 2016:

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Puntata n°113 (10 novembre 2015)

Si avvicina lo sciopero

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Nella puntata del 10 Novembre 2015:

 

  • precarie e precari senza stipendio: corrispondenza con una compagna su cosa succcede negli uffici amministrativi; i nuovi protocolli tra segreterie e Mef
    • verso lo sciopero del 13 novembre: corrispondenze con un docente dei Cobas e con uno studente degli autoconvocati romani

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Puntata n°108 (6 ottobre 2015)

Studentesse e studenti in piazza

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Nella puntata del 6 ottobre 2015:

  • rinvio a gennaio 2016 del PTOF, Piano triennale dell’offerta formativa
  • due corrispondenze da Bologna e Roma sui cortei contro la buonascuola di Renzi e la precarizzazione del futuro
  • assunzioni “fase C” e le bugie del Governo: docenti tappabuchi e qualità della didattica

la nota 2116 del 30 settembre 2015 a firma del Capo dipartimento Rosa De Pasquale: i docenti assunti faranno da tappabuchi

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La nota tappabuchi del ministero

… e ancora le bugie del governo: Faraone mente su fb, su twitter, ovunque.

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Puntata n°48 (3 Dicembre)

La scuola turca

turchia sciopero

Argomenti trattati martedì 3 Dicembre 2013:
  • Cosa accade in Turchia? Corrispondenza con una compagna ad Istanbul per parlare delle proteste degli e delle insegnanti a Ankara e quindi del sistema scolastico turco e dei progetti del governo Erdogan.
  • La questione delle ferie non pagate ai/alle precari/e.
  • Una corrispondenza con uno studente sulla manifestazione che venerdì 6 dicembre vedrà in piazza studenti medi/e e universitari/e e studentati occupati.

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Lettera delle professoresse e dei professori greci a studenti e studentesse

Cara nostra studentessa, caro nostro studente,

è passato ormai molto tempo da quando questi giorni di settembre erano per tutti noi un dolce ritorno a scuola, con lo scambio delle esperienze estive, con la progettazione e le decisioni sul nuovo anno scolastico, con il rinnovo della promessa che faremo tutto il possibile per vivere bene. È passato ormai molto tempo da quando i governi dei Memoranda, e tutti coloro che li servono, hanno deciso di distruggere la Scuola Pubblica, di trasformarla in un’azienda grigia e severa, che avrà spazio solo per i figli di pochi.

Qualcuno cerca di convincerci che si tratta di una cosa normale e logica. Aspettano di farci “abituare” alla distruzione. Ma tutti sappiamo che questo sarà difficile che succeda. Perché non possiamo vivere così. Ma anche perché vorrà dire che dobbiamo rinunciare, sia noi che tu, a essere delle persone. Ad un mondo migliore. Alla forza del tuo impeto giovanile e creativo, al desiderio forte di cambiare le cose intorno a te contro le abitudini ed il compiacimento dei grandi.

Dopo questo settembre, quindi, niente sarà lo stesso. Noi, i tuoi professori, abbiamo deciso di ribellarci con uno sciopero per la difesa della Scuola Pubblica, della nostra e della tua vita. Di fronte a noi abbiamo i dirigenti dei ministeri, i manager ben pagati, i telegiornali, che non hanno smesso di ripetere che la nostra lotta nuocerà alla scuola… non la loro politica barbara! Queste persone, vivendo da anni nei salotti del potere, non sono in grado di rendersi contro dei tuoi bisogni, delle tue ansie, dei tuoi sogni. Queste persone del sistema, sanno solo fare i conti e in questi conti hanno trovato che la Scuola Pubblica è di troppo.

Durante l’estate, hanno portato avanti l’opera distruttiva della fusione/abolizione di scuole. Hanno chiuso all’improvviso, in una notte, molte scuole e hanno abolito alcune specializzazioni dell’educazione tecnologica, spingendoti tra le “braccia” delle scuole private. Nel contempo, il governo cerca di completare la trasformazione della scuola in un campo di esami forzati, un centro di allenamento per gli esami, visto che invece di elaborare un programma che mirerà alla conoscenza sostanziale e versatile e che ridurrà la pressione insopportabile che stai vivendo, crea un meccanismo disumano di setaccio di persone, basato sugli esami continui, dalla Scuola Media fino al tuo ultimo giorno nel Liceo.

Vogliono spaccare la tua gioventù. Vogliono farti abituare al controllo, così domani sarai un impiegato obbediente. Vogliono cacciarti via dalla scuola, così diventerai un lavoratore non specializzato “conveniente”, se riuscirai a trovare un lavoro. Progettano una vita scolastica sgraziata e spiacevole, con più ragazzi nelle classi e nei laboratori, con meno professori che correranno trafelati, ognuno di loro in molte scuole, per assolvere il loro compito. Con lo stesso disprezzo per qualsiasi cosa viva e bella, le stesse persone secche ci impongono di essere “valutati”, cioè di trasformare quello che amiamo di più (i nostri studi e la nostra educazione, i programmi ed i lavori che facciamo insieme a te, tutte quelle ore di gite, di spettacoli teatrali, di discussioni, di prove e di concerti) in “carte” che riempiranno la nostra cartella, per salvarci dal licenziamento. Insieme a questo, hanno creato un asfissiante codice disciplinare che ci vuole persone docili, che pensino a “insegnare” e a niente altro.

Cominciamo questo anno scolastico in meno: con delle scuole chiuse nell’educazione tecnica e generale, con oltre 10.000 colleghi ai quali hanno tagliato la strada verso la scuola. È una situazione che tu conosci in prima persona: perché sono anche i tuoi genitori che subiscono lo stesso violento attacco con i tagli ai salari, i licenziamenti, la chiusura dei negozi e il disperato mostro della disoccupazione. Perché sei anche tu che tutti i giorni devi contare i pochi spicci di fronte alla mensa, avvelenare il tuo successo agli esami di ammissione con lo stress per le possibilità economiche, che ci chiedi se ha più senso studiare quello che volevi o se c’è qualche altra facoltà che ti porta ad un “salario più sicuro” per sfuggire, magari, dalla miseria. Perché sono anche i tuoi fratelli e i tuoi amici, cioè i nostri studenti di ieri, che ci dicono che qui non ce la fanno più e che cercano fortuna all’estero, sulla strada dell’emigrazione, che in passato avevano percorso i loro nonni e speravamo che non dovessimo rivivere per forza.

I nostri problemi sono comuni. Non solo per noi e per te che viviamo, creiamo, lottiamo e sogniamo nello stesso spazio, ma per l’intera società. Una società che può permettersi di subire inerte gli attacchi che si susseguono uno dopo l’altro. Ed è per questo che noi, i tuoi professori e le tue professoresse, abbiamo deciso di ribellarci in questa lotta decisiva, che romperà la putrefazione del “niente può succedere”. In questa lotta vogliamo al nostro fianco tutti i lavoratori. Vogliamo i tuoi genitori, ma abbiamo bisogno anche di te. Non per evitare gli obblighi che sono nostri. Il costo della lotta lo subiremo noi, completamente, nonostante le zozzerie che trasmettono alcuni media. Ti vogliamo al nostro fianco, come anche dentro l’aula, perché è la tua partecipazione che dà senso alla nostra lotta. Solo insieme possiamo rompere il dominio del fatalismo e della miseria, solo insieme possiamo rimanere in piedi e dimostrare che non siamo solamente “un altro mattone nel loro muro”, un altro ingranaggio nella loro macchina.

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Dopo questo settembre quindi, niente sarà più uguale. Questa lotta o sarà vinta dalle politiche della Troika e del governo che la serve, che ci impongono la devastazione e la miseria, o sarà vinta da noi, aprendo la strada per la scuola del futuro, per una vita creativa e libera, per tutti. Noi, i tuoi professori e le tue professoresse, ti chiediamo di stare al nostro fianco, di aggiungere la tua determinazione alla nostra e di diventare parte dell’enorme fiume popolare che riempirà le strade del paese e vincerà!

Con affetto, i tuoi professori e le tue professoresse in lotta!

La Federazione dei Professori di Insegnamento Secondario.

Info sugli scioperi in Grecia.