Puntata n°29 (7 maggio)

Il controllore è pessimo: no ai quiz Invalsi

infalsi

Argomenti trattati martedì 7 maggio 2013:

  • corrispondenza sulla mobilitazione del comitato genitori dell’Istituto che comprende le scuole Pisacane, Iqbal Masish, Baracca e Balzani contro i tagli agli organici, la distruzione della scuola pubblica, i quiz Invalsi alle elementari
  • i quiz Invalsi alle medie: i pessimi ideologi della scuola standardizzata, la consapevolezza dei e delle docenti
  • i nuovi maschi sottosegretari: Toccafondi, Galletti, Rossi-Doria, ovvero come Comunione e liberazione occupa il pubblico: “il ciellino sta con il soldino”
  • il referendum di Bologna del 26 maggio contro il nostro milione di euro alle scuole cattoliche
  • l’invito agli scioperi nelle giornate delle prove Invalsi: il 14 nelle medie, 16 maggio per le superiori (http://www.cobas-scuola.it/)

Riascolta la puntata.

Puntata n°28 (30 aprile)

Addio Profumo, arriva Carrozza. Stop ai quiz Invalsi

Carrozza

Argomenti trattati martedì 30 aprile 2013:

  • l’ultima di Profumo: il decreto ministeriale sui test di ammissione alle facoltà chiuse
  • il profilo di Maria Chiara Carrozza: dal Sant’Anna di Pisa al Ministero di Roma
  • alcune iniziative di comitati di genitori delle scuole primarie di Roma
  • i quiz Invalsi alle elementari: una scelta folle da boicottare
  • l’invito agli scioperi nelle giornate delle prove Invalsi: 7 maggio per le primarie, 14 nelle medie, 16 maggio per le superiori (http://www.cobas-scuola.it/)

Riascolta la puntata.

Puntata n°17 (5 febbraio 2013)

Per l’operaio niente figlio dottore!

Martedì 5 febbraio abbiamo parlato di:

  • manifestazione del 2 febbraio: riflessioni sulle mobilitazioni della scuola
  • diminuzione delle immatricolazioni all’università: dati e considerazioni.

gelmini-proteste

Riascolta la puntata qui.

Puntata n°16 (29 gennaio 2013)

Martedì 29 gennaio abbiamo parlato di:

manifestazione scuola 14 11 2012 005

  • iscrizioni on line precluse alle figlie ed ai figli di migranti senza permesso di soggiorno
  • contributo sempre meno volontario richiesto dalle scuole
  • ultime sul concorsino voluto da Profumo
  • manifestazione di sabato 2 febbraio: tutte/i in piazza! ore 14 piazza dell’Esquilino

Riascolta qui.

 

CHI VALE NON SI AVVALE #1

QUESTA E’ L’ORA DI RELIGIONE

Cosa succede in classe durante l’ora di religione? Di cosa si parla? Cosa si studia?

Ecco un esempio: Liceo Classico “Marco Foscarini” di Venezia, prof. di religione Enrico Pavanello, anno 2013, dopo Cristo.

La lezione – su richiesta delle studentesse e degli studenti – è di “attualità”: i diritti delle persone lesbiche e gay.

Questa la paginetta di appunti farneticanti del professore: cultura/natura, ideologia, Marx ed Engels, o-mo-ses-su-a-le, Kinsey, bufala, casi singoli, genetica, predisposizione, Olanda, pedofilia, poligamia, discriminazione, matrimonio, figli, far west, normalità, tendenza reversibile, ferita, bisogni inevasi e amenità del genere.

ora di religione e omosessualità

Qui, un approfondimento della notizia.

Un solo pensiero: scappate ragazze e ragazzi, fuggite viaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

Puntata n°15 (22 gennaio 2013)

Martedì 22 gennaio abbiamo parlato delle iscrizioni on line, degli accorpamenti degli istituti scolastici, dell’ennesima riduzione del finanziamento della scuola pubblica attraverso il taglio del fondo d’istituto (FIS).

Poi una corrispondenza con l’assemblea cittadina in preparazione della manifestazione nazionale della scuola prevista per sabato 2 febbraio 2013.

manifestazione scuola 10 11 2012 015

Domanda per le ascoltatrici e gli ascoltatori: cosa si fa in classe durante l’ora di religone? Si dorme, si prega, si studiano altre materie, si gioca o cosa? Scriveteci…

crocifissoRiascolta la puntata qui.

MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER LA SCUOLA PUBBLICA: il 2 febbraio a Roma

Scuola pubblica: di tutte/i per tutte/i

Appello per la manifestazione nazionale della scuola e dei beni comuni del 2 febbraio

Scarica il volantino in PDF e diffondilo nella tua scuola e nella tua città!

Il movimento delle scuole dello scorso autunno ha reclamato il diritto ad un’istruzione di qualità per tutte e tutti, contrastando l’ennesimo progetto di tagli alla scuola, attraverso l’aumento dell’orario di la­voro a parità di salario, avanzato dal governo Monti e di aziendalizzazione degli istituti, attraverso la cancellazione degli organi collegiali avanzata nel Ddl Aprea-Ghizzoni. Il governo Monti e il parlamen­to uscente, sconfessato in piazza e nelle scuole da milioni di insegnanti, studenti e cittadini, prova a far passare la privatizzazione attraverso la discriminazione tra scuole più o meno meritevoli di riceve­re i finanziamenti pubblici, che secondo quanto previsto dalla legge di stabilità dovrebbe essere appli­cata dal 2014.
La scuola pubblica è un bene comune, che garantisce un diritto fondamentale, proprio come lo sono la sanità pubblica e la gestione pubblica dell’acqua. Ci sentiamo vicini alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità, come la scuola tagliata e ridotta ai minimi termini, e alla cittadinanza che ha chiesto con forza di ripubblicizzare la gestione del servizio idrico e che vede oggi inattuato il risultato referenda­rio. Chiediamo:

Il rifinanziamento della scuola pubblica statale, restituendo gli otto miliardi di euro indebitamen­te sottratti dal governo Berlusconi e portando il finanziamento in linea con i paesi Ocse. Basta finan­ziamenti alle scuole private! Questo consentirebbe di rilanciare la qualità dell’istruzione pubblica, di­minuendo il numero degli alunni per classe, provvedendo agli interventi edilizi di messa in sicurezza e di adeguamento dimensionale degli istituti, aumentando gli stipendi degli insegnanti e dei lavoratori e garantendo l’accesso a percorsi di formazione permanente.

L’assunzione dei precari a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti, ottemperando alla nor­mativa europea che impone la stabilizzazione dei lavoratori che lavorano da oltre tre anni a tempo determinato nelle scuole.

Il blocco dei progetti di privatizzazione e aziendalizzazione degli istituti scolastici, a partire dal disegno di legge Aprea – Ghizzoni, per una scuola pubblica democratica, laica e pluralista, che ga­rantisca a tutte e tutti una formazione di base e specialistica critica e indipendente dagli interessi del profitto privato.

La disdetta del patto sulla produttività e la sua non applicazione al pubblico impiego. Tale ac­cordo scellerato è la via attraverso cui si vuole reintrodurre quello che il movimento ha già rigettato, cioè l’aumento dell’orario di lavoro a parità di salario.

L’abrogazione dell’articolo 1, comma 149 della legge di stabilità che vorrebbe differenziare in base al “merito” i finanziamenti alle scuole, lasciando ancora più indietro le situazioni di disagio so­ciale, ed imponendo sistemi di valutazione che nulla hanno a che vedere con il ruolo istituzionale del­la scuola pubblica.

Facciamo appello alle organizzazioni sindacali che condividono la piattaforma, all’intero mondo del lavoro e della cultura, alle studentesse e agli studenti, ai lavoratori, le lavoratrici e gli utenti della Sa­nità pubblica, al Forum italiano dei movimenti per l’acqua e alle/ai cittadini che hanno partecipato alla vittoria referendaria, affinché convergano sulla manifestazione per farla diventare una grande giorna­ta di lotta unitaria in difesa dei beni comuni fondamentali. Facciamo infine appello a tutte le forze poli­tiche che hanno a cuore la difesa e il rilancio della scuola pubblica statale come fulcro del diritto co­stituzionale all’istruzione per tutte e per tutti, a sottoscrivere i quattro punti di piattaforma della mani­festazione e a parteciparvi.

Corteo nazionale a Roma – 2 febbraio 2013, ore 14

Coordinamento Nazionale Scuola

www.coordinamentonazionalescuola.net

Puntata n°14 (15 gennaio 2013)

Martedì 15 gennaio abbiamo presentato l’appello per la costruzione della manifestazione nazionale della scuola e dei beni comuni il prossimo 2 febbraio a Roma: rifinanziamento della scuola pubblica e stop dei soldi alle private; assunzione delle e dei precari, no a privatizzazione e aziendalizzazione,  no al patto sulla produttività. Appelo/Mobilitazione delle scuole del IV municipio per venerdì 25 gennaio.

Domanda per le ascoltatrici e gli ascoltatori:

cosa si fa in classe durante l’ora di religone?

Si dorme, si prega, si studiano altre materie, si gioca o cosa? Scriveteci…

003

Riascolta qui.

Puntata n°13 (8 gennaio 13)

Martedì 8 gennaio abbiamo presentato i prossimi appuntamenti di lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola, abbiamo esaminato le norme riguardanti la scuola introdotte nel decreto di stabilità approvato a fine 2012.  

manifestazione scuola 14 11 2012 016

Abbiamo discusso dell’introduzione delle iscrizioni on line e condotto il secondo approfondimento sull’insegnamento della religione cattolica a scuola.

Riascolta qui.

ASSEMBLEA “W LA PAPPA COL POMODORO”

COMUNICATO STAMPA

ASSEMBLEA W LA PAPPA COL POMODORO

Il 6 dicembre 2012 si è tenuta alla Casa del Parco presso la ex-Snia Viscosa di via Prenestina 175 a Roma la prima assemblea cittadina per contrastare il nuovo bando per la ristorazione delle mense scolastiche del Comune di Roma.

I numerosi e documentati interventi di genitori e tecnici hanno messo in risalto i molteplici aspetti critici e contraddittori del nuovo bando quinquennale che, letti nel loro insieme, configurano questo come una vera e propria truffa ai danni dei cittadini, con una ricaduta negativa sulla salute dei bambini e delle bambine – più di 140.000 – che assumono oltre il 50% del proprio fabbisogno nutrizionale nelle scuole della nostra città.

L’amministrazione capitolina fa fare un preoccupante passo indietro alle condizioni di questo importante servizio, cancellando gran parte delle conquiste ottenute negli ultimi anni e riconosciute a livello internazionale.

È un chiaro esempio di malamministrazione: aumentano i costi per i cittadini e per il bilancio comunale in cambio di un peggioramento qualitativo del servizio. In particolare denunciamo:

  • peggiora la qualità reale del cibo attraverso l’eliminazione di alimenti biologici caratterizzanti la dieta mediterranea e largamente utilizzati quali pasta, olio d’oliva e pomodori;
  • il “km 0”, che in realtà si allunga fino al “km 300”, è inspiegabilmente messo in alternativa al biologico e alla qualità, vanificando i possibili effetti positivi di una tale scelta.
  • si cancella il preesistente obbligo per le ditte aggiudicatarie di operare investimenti nell’edilizia scolastica, che rappresentava un significativo beneficio per la collettività;
  • si dà centralità a costosissimi controlli burocratici e logistici di dubbia efficacia solo formale;
  • si aumenta per questo il costo dei pasti mettendo in condizioni di non poter pagare un gran numero di famiglie già taglieggiate dalla crisi economica (ricordiamo che il prezzo del pasto è per più del 50% determinato da trasporto, logistica, organizzazione e burocrazia, aspetti facilmente asservibili a interessi particolari, mentre la qualità del cibo e l’educazione alimentare non sono più l’aspetto determinante le scelte del servizio di ristorazione)
  • penalizza in particolare le scuole con le mense in autogestione con il chiaro obiettivo di sottrarre loro l’autonomia gestionale;
  • si elimina dalle scuole l’educazione alimentare, peraltro scarsamente realizzata finora, opportunità formativa indispensabile per bambini ed educatori.

Il bando per ristorazione scolastica, con i suoi 440 milioni di euro, è di importanza primaria nel bilancio comunale ma, invece di coinvolgere tutti i soggetti direttamente interessati (primi fra tutti i genitori), è stato emanato senza alcuna partecipazione dei cittadini e delle scuole ed è stato trasformato nell’ennesima occasione di speculazione.

Non possiamo restare inerti nel veder messa a rischio la salute dei nostri figli da amministratori incompetenti ed attenti solo agli interessi di potenti soggetti economici.

Per contrastare questo bando si è costituito una struttura di base, completamente autogestita, autonomo da qualsiasi forza politica: un Osservatorio popolare sull’alimentazione dei bambini e delle bambine che ha come piattaforma:

  • ritiro del bando attualmente aperto: un provvedimento di autotutela per evitare l’accusa di danno erariale a causa di un peggioramento del servizio a fronte di maggiori costi per l’Ente
  • proroga del vecchio bando
  • avvio di un percorso partecipato nel quale i cittadini concorrano con potere decisionale (e non solo consultivo) all’elaborazione di un nuovo bando con relativo capitolato tutelando la qualità dei cibi e rispettando i principi di una sana alimentazione nella stesura dei menu
  • possibilità per gli AEC (assistenti educatori dei bambini con disabilità) di consumare il pasto in mensa, perché questo è un importante momento educativo in cui i bambini non vanno lasciati soli

Invitiamo tutte le scuole, i comitati genitori, le commissioni mensa a collegarsi con l’Osservatorio per costruire insieme le prossime iniziative che saranno:

  • una raccolta di firme su una PETIZIONE da consegnare per Natale al sindaco Alemanno
  • una MANIFESTAZIONE pubblica in Campidoglio per ribadire le nostre ragioni
  • un incontro con l’assessore De Palo
  • un’ASSEMBLEA CITTADINA da definirsi, ove discutere una proposta di lotta forte emersa nel dibattito: l’AUTORIDUZIONE DELLA RETTA da pagare al Comune per i pasti consumati dai bambini

 

Roma, 7 dicembre 2012

Per contatti ed informazioni:

tel. 3493997257 – 3391662813 – 3382408963 – 3406410438 mail: osservalimentare@tiscali.it