Una luce su come funziona il sistema capitalistico USA nel campo dell’istruzione: a cosa servono veramente i test standardizzati sugli studenti e la valutazione dei docenti?
Si classifica con i teststandardizzati una scuola pubblica “in via di fallimento“
“FALLO O MUORI“: si concentra l’insegnamento sul superamento dei test per migliorare la classifica della scuola
Arriva in soccorso il SISTEMA VOUCHER, il capitale privato che “aiuta” il sistema pubblico in “difficoltà”.
Cambia la gestione: almeno metà del personale della scuola viene licenziato.
La scuola diventa una azienda (“CHARTER SCHOOL”): il suo successo ma anche il suo fallimento diventano un’affare per enti profit. Studenti e docenti si cercano un’altra sistemazione.
Lo sciopero delle docenti e dei docenti in Francia.
Mobilità per l’anno 2016-17: quale accordo si sta profilando tra Miur e sindacati firmatari? Quali condizioni per i neoassunti e per i vecchi? Sede di titolarità o ambito territoriale? Libertà di scelta (ovvero: arbitrio totale) per i dirigenti scolastici nella chiamata diretta? Gli effetti della legge 107
Fondazione Agnelli sulla valutazione del sistema scolastico: la sperimentazione fallita, “la scuola italiana è ancora lontana dalle logiche del mercato”, valutare i docenti non produce studenti più prepartati.
smascherato il vero obiettivo della legge 107,la precarizzazione del lavoro nelle scuole: docenti, ma anche ata, assistenti spacialistici, servizi mensa, fino ai dirigenti. L’impresa è riuscita attraverso la mortificazione delle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori, un’accurata e stomachevole campagna propagandistica, l’appoggio dei poteri forti in italia e all’estero. Il ruolo di clienti e futuri precari di studentesse e studenti
L’ultima conferma: le parole dell’Associazione Nazionale Presidi e Alte professionalità (sic), che scrivono di far fuori i “docenti contrastivi” (!) e di adottare la pratica dei Marines del don’t ask, don’t tell. E’ la Buonascuola, bellezza.
E’ un sito indipendente che registra nel mondo la resistenza di insegnanti, sindacati, comunità, ricercatori che combattono in difesa della scuola pubblica e dell’istruzione democratica.
“Teachersolidarity is an independent website which records the resistance to such reform of teachers, their unions, communities and researchers, who are fighting to defend public and democratic education. It aims to bring such people together, through sharing experiences, learning from one another and giving and receiving solidarity.”
Quale obiettivo ha?
Contrastare le riforme dell’istruzione in chiave neoliberista.
“Education in almost every country in the world is subject to the grip of neo-liberal education ‘reform’ which is slowly starving out public schooling, promoting privatisation, destroying teacher professionalism and aims only to produce a minimally educated workforce, which can read instructions and advertisements but is discouraged from thinking critically about the world.”
Per comprendere meglio quello che accade da noi e lontano da noi.
Un esempio: la protesta di insegnanti inglesi sulle pressioni in stile bullismo da parte dei manager e lo stress conseguente:
“Teachers in England and Wales are drowning under an accountability regime so punitive that it is driving them out of the profession in their thousands. According to one authoratative poll, 53% are thinking of leaving in the next two years. ” Qui l’articolo.
Tutto questo appare in totale contrasto con lo spot “rosa e fiori” prodotto un mese fa dal governo inglese per arruolare docenti: