Puntata del 22 novembre 2016

Chi c’è dietro la carta elettronica dei 500 euro e lo SPID?

Nella puntata del 22 novembre 2016:

  • le cattive maestre invitano alla manifestazione Nonunadimeno di sabato 26 contro la violenza maschile sulle donne
  • le ultime da Amatrice: corrispondenza sulla situazione scolastica e non
  • chi si nasconde dietro i gestori delle nostre identità e dei nostri soldi con l’affare SPID (qui il Governo che indica i soggetti accreditati) dei 500 € per l’aggiornamento delle e dei docenti? Le società lucrative SIELTE e INFOCERT, gli squali e gli affari (vedi approfondimenti). Perché il Governo ci obbliga a diventare clienti di queste aziende e di consegnare le nostre identità digitali a privati?
  • corrispondenza su rischi e vantaggi del rinnovo del contratto: assemblea dei lavoratori Autoconvocati della scuola, giovedì 24: http://autoconvocatiscuola.altervista.org/

Ascolta la puntata sul sito della Radio

  • APPROFONDIMENTIspid-governo
  • Da articolo “Ecco il lavoro che porta il Terzo Valico” (e  “Ecco un’altra ditta dei soliti noti”)sielte-spid-tav

    “… A Giugno 2013 è il turno della SIELTE, un’azienda leader in Italia per la progettazione e realizzazione di complessi sistemi radio e telefonici per le infrastrutture come la Tav. Non a caso lavora anche in altri cantieri italiani dell’alta velocità. Sul sito dell’azienda è possibile consultare l’organigramma con i nomi di chi riveste incarichi dirigenziali. Un po’ di ricerche negli archivi storici dei giornali ci permettono di fare chiarezza su chi sono questi signori.
    La Sielte è il risultato di diverse fusioni di aziende di telecomunicazioni, che si sono succedute negli ultimi decenni. Tutto parte nel 1971 dai fratelli Alfio e Giuseppe Turrisi, catanesi, che mettono su un piccolo studio di progettazioni. Già 15 anni dopo, nel 1986, possiedono una holding che racchiude diverse aziende, in società con Ilario Floresta. Attraverso un turbinio di compravendite, un complesso gioco di scatole cinesi, riescono a dare la scalata alla Sielte che era già la più importante azienda del settore.
    Nel 1994 però, come attestato da un vecchio articolo di Repubblica, Floresta diventa sottosegretario all’economia del primo governo Berlusconi. Si attiva subito per fare in modo che la SIP, di cui con Turrisi è il principale fornitore, spenda di più nei suoi appalti.
    Passa alla storia come il primo indagato della seconda repubblica: a Catania i magistrati hanno ragione di pensare che dietro alla sua elezione ci sia un accordo per un voto di scambio con un clan mafioso. Gli arrestano il cugino, ma non parla e tutto viene archiviato nell’impossibilità di provare le accuse.
    Con un curriculum così i soci sono sempre nel posto giusto al momento giusto: con Floresta nominato all’Enav, Turrisi viene messo all’aeroporto di Catania, dove concede appalti al figlio di Floresta finendo nella famosa inchiesta sulle tangenti di Finmeccanica.
    Il presidente e proprietario dell’80% di Sielte, Alfio Turrisi, è anche a capo della banca di Credito Cooperativo Padana Orientale San Marco. Secondo i magistrati il suo socio se la faceva con la mafia, ma questo non gli ha impedito di diventare Cavaliere del Lavoro e presidente della Confindustria siciliana. Nel consiglio di amministrazione della Sielte, tanto per far capire come si guadagnano gli appalti Tav, siede anche Willer Bordon, ex centrosinistra, ex ministro ai lavori pubblici, ex ministro dell’ambiente. …”

  • articolo del corriere della sera su affari intorno allo SPID (“…ogni identità digitale può generare tra 5 e 10 euro di fatturato: il totale del giro d’affari salirebbe così a 200 milioni di euro. Ma chi paga? …”)